PAROLA DI DAVIDE MARELLA
Davide Marella è uno dei più giovani componenti dell’intero Staff del Settore Giovanile neroverde. Di “mestiere” fa il Fisioterapista, è arrivato nella società presieduta da Francesco Rossiello in silenzio, quasi in punta di piedi, per completare un organico dirigenziale pensato – ahinoi – per il professionismo…
È poi andata com’è andata, ma il Bitonto Calcio, la sua cantera e tutti gli uomini che quotidianamente apportano le proprie competenze, passione, entusiasmo e voglia di lavorare sul Fronte Comune sono ancora qui, in quest’inizio di 2021 “Centenario” che si preannuncia carico di impegni sul campo e fuori, gonfio di aspettative e sogni, anche per i nostri Young Lions. Per la prima uscita del nuovo anno della nostra immancabile rubrica “Largo ai giovani…neroverdi” diamo la parola a Davide Marella. Buona lettura!
Ciao Davide. Innanzitutto presentati ai nostri lettori, spiegando quando e come è nata la tua collaborazione con il Bitonto Calcio.
“Mi sono laureato a novembre 2019, ho fatto l’arbitro di calcio fino a quest’ultima stagione, dunque, avendo già dimestichezza con l’ambiente del calcio ed essendo un amante dello sport in generale, avevo voglia di inserirmi in quest’ambito come Fisioterapista, mettendo quindi a frutto le mie competenze professionali. Il mio collega dello studio privato in cui lavoro a Bari ha collaborato in passato con l’U.S. Bitonto, me ne ha parlato molto bene e così ho deciso di mettermi in contatto con la società per iniziare questa avventura”.
È la tua prima esperienza con il Settore Giovanile di una squadra di calcio? Come ti trovi a Bitonto?
“Sì, è la mia prima esperienza in tal senso. L’ambiente qui è tranquillo ma, allo stesso tempo, stimolante. Ritengo che ci sia un giusto equilibrio fra i momenti di serietà e quelli in cui si scherza, i ragazzi sono fantastici così come i tecnici con cui mi interfaccio ed il resto dello Staff societario. Ho visto un gruppo molto compatto e devo ammettere di essere rimasto stupito dal livello tecnico di molti nostri giovani giocatori”.
Chiudiamo con una domanda più “tecnica”, specifica dell’ambito professionale di tua competenza. Fino ad oggi, quali sono stati gli interventi più frequenti per i quali sei stato chiamato ad agire a bordo campo?
“Sono categorie alquanto delicate a mio parere, perché molti ragazzi si approcciano quasi per la prima volta a dei lavori specifici di forza e resistenza ai quali magari non erano abituati in campionati più ‘leggeri’, oltre a dover affrontare le ultime, delicate fasi della crescita. Perciò, posso dire che la predisposizione a infortuni di tipo muscolare è piuttosto frequente, come contratture e lievi stiramenti. Inoltre, contusioni o distorsioni possono colpire i ragazzi sia in allenamento (dove non si risparmiano affatto!) che in partita. Fa parte del ‘gioco’… Credo che l’aspetto più importante del nostro lavoro sia comunque la tempestività nel comprendere l’entità dell’infortunio per poter procedere subito con l’iter riabilitativo adatto e scongiurare ulteriori peggioramenti”.