I leoncelli sono tornati da Nardò con tre certezze: l’ottima prestazione di Casarano non è stata affatto “un caso isolato”; si prendono sempre gli stessi gol su palle inattive; la presenza, seppur limitata, del pubblico di casa può tornare ad essere un fattore decisivo per alimentare le motivazioni, la grinta, la voglia degli attori in campo.
Partiamo proprio da quest’ultimo aspetto, sicuramente il meno tecnico dei tre, ma forse il più importante quando ci si arriva a giocare l’accesso ai playoff – l’obiettivo minimo stagionale del Bitonto Calcio, come ripetutamente ricordato anche da mister Loseto nelle varie conferenze pre e post partita – negli ultimi novanta minuti della regular season, tra le mura amiche al cospetto di una squadra che il suo obiettivo lo ha raggiunto già da qualche settimana. Ma nessuno ti regala, né deve regalare niente, sia chiaro (Sorrento-Casarano insegna…), per questo l’approccio dei leoncelli alla sfida mai banale contro i fasanesi dovrà essere assolutamente quello che meritano i big match da dentro o fuori. Urge il maggior numero possibile di tifosi al Città degli Ulivi, appunto, ad incitare la squadra dal minuto “-30” sino al triplice fischio dell’arbitro. E una squadra aggressiva, dominante, concentrata, sul pezzo, chiara nelle sue intenzioni fin dalle primissime battute di gioco: oggi, qui, le danze le conduciamo noi. Bitonto squadra e Bitonto città. Undici Leoni in campo, Dodici nella nostra arena.
Le due trasferte di Nardò e Casarano si presentavano sulla carta a dir poco insidiose, eppure i ragazzi di mister Loseto hanno concesso ben poco agli avversari, così come d’altronde visto nel disgraziato turno casalingo contro il Gravina, fra i due viaggi in Salento. In queste ultime tre partite, che hanno fatto registrare una vittoria, un pareggio, una sconfitta e una corsa playoff tutt’altro che compromessa per i neroverdi, il bravo De Lucia ha dovuto compiere una sola vera parata (eccezionale, probabilmente decisiva nell’economia dell’intera gara), su tiro mancino di Sansone deviato, al “Capozza” di Casarano. Duecentosettanta minuti più recuperi in cui il Bitonto ha mostrato un’organizzazione e una solidità difensive incoraggianti, purtroppo offuscate dai due gravi gol di testa su punizione subiti. Due incornate dolorose molto simili per gli sviluppi, praticamente identiche per gli errori commessi in situazioni di gioco passive da fermo: in entrambi i casi, nessun difendente bitontino prova quantomeno a saltare, contrastare, infastidire l’avversario proteso a colpire la palla per vie aeree. Perez del Gravina e Nicolao del Nardò colpiscono praticamente indisturbati, segnando reti pesanti (in negativo) per il Bitonto e scrivendo due episodi costati punti si spera non decisivi nel cammino playoff dei neroverdi, ma di sicuro che, sommati ai tanti altri lasciati per strada a causa di pugni incassati con le stesse modalità, lasciano una scia di rimpianti e un interrogativo: dove sarebbe stato il Bitonto in classifica senza tutte le amnesie difensive su palle inattive avute sia durante la gestione Ragno sia con Loseto in panchina?
Si sono persi punti così contro Francavilla, Cerignola, Molfetta, Picerno, Puteolana, Gravina e Nardò. Una lunga galleria degli errori/orrori a cui, c’è da giurarci, ogni bitontino non vorrebbe più assistere… Forse nemmeno più pensarci, se non per sperare di evitare sanguinose ripetizioni in copione. A maggior ragione dopo le ultime, positive prestazioni della squadra e, in particolare, del pacchetto difensivo rappresentato dai vari Petta, Danilo Colella, Biason più gli under sugli esterni Di Modugno-Silvio Colella e De Lucia in porta.
Il tempo delle disattenzioni è ufficialmente terminato, lo sa bene il Bitonto squadra. Il tempo per tornare a tifare neroverde è finalmente tornato, lo sa bene tutta la Bitonto sportiva.