Quando William McCrum, savio portiere dell’Everton, a fine Ottocento chiese alla Federazione inglese di istituire una punizione diretta in area, intendeva arginare l’irruente veemenza dei suoi compagni, non certo firmare il primissimo scorcio di campionato del Bitonto. Sconfitte di rigore con l’Andria e il Taranto, vittoria sempre dal dischetto col Molfetta. Ma sarebbe riduttivo parlare di dipendenza dai penalty dei neroverdi, perché la prestazione è stata imperiale, rotonda, convincente. Mister Nicola Ragno sfoggia i suoi gioielli Petta e Sirri ad erigere la consueta diga alle folate altrui, Capece direttore d’orchestra e il piccolo grande gladiatore Mariani a battagliare accanto, il neoacquisto Pozzebon a giocar di sponda col capitano Lattanzio. Il collega Bartoli replica con Diallò e Romano a presidiare il reparto arretrato, Gogovski a cucire la manovra, Lavopa e Afri a pungere dietro Triggiani e Migiano. Che l’aria sia cambiata lo si avverte subito: due minuti e gol di Petta annullato per un non meglio identificato acciaccapesta in area. Tre minuti dopo, sponda preziosa di Pozzebon e botta velleitaria di Mariani
Al quarto d’ora contrasto dubbio fra Lavopa e Mariani interpretato da Delli Carpini da Isernia come fallo in attacco. Al ventiduesimo ci riprova flebile Mariani, ma Tucci abbranca serafico in presa. Minuto 28: Capece da destra e inzuccata di Petta di poco alta. Alla mezzora, Di Cecco pennella per Pozzebon, stop e siluro al volo: traversa che ancora trema.
Nella ripresa, medesima solfa. Meno di sessanta secondi e cross infido di Palmisano con sfera che si adagia sulla rete superiore della porta. È il decimo quando Pinto fa accomodare sul prato l’ex biancorosso su spizzata di Lattanzio. Dagli undici metri il puntero buca Tucci che pure aveva intuito. Punizione dalla trequarti di sinistra al 20′, cuoio vagante in area neroverde, Pinto controlla e piazza un mancino velenoso, che sbuca fuori da una selva di gambe, batte sul palo e beffa Figliola: pareggio degli ospiti alla prima occasione. Al 26′, dialogo geometrico sulla sinistra fra Piarulli e Lattanzio, sfera al volenteroso Nannola che viene contrato dal muro biancorosso. Alla mezza, lancio morbido e chilometrico di Sirri, magia di Taurino Nannola si incunea in area e Afri lo stende: ancora penalty e realizzazione in copia carbone per l’attaccante andriese. A 5′ dal termine, giro di lancette di gloria per il trequartista brevilineo: prima folleggia sulla fascia e Tucci in uscita disperata lo scherma. Poi, si avvita in una mezza girata artistica: cuoio sul fondo.
Infine, in pieno recupero, fiato e battiti del cuore sospesi per una mischia furibonda dinanzi a Figliola, i guantoni del portierino e il fischio dell’arbitro serrano in cassaforte i primi tre punti per i bitontini.